~Future Hogwarts:Scuola di magia e stregoneria~ [GDR su Harry Potter]

Adrian Powter & Elizabeth Deaver

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Adrian Powter
CAT_IMG Posted on 16/11/2008, 15:33




Chi poteva anche solo immaginare che quel giorno sarebbe arrivato per Adrian Powter? Io no di certo. Me ne stupivo ancora, credevo fosse un sogno. Ma era tutto maledettamente vero. Mi stavo per sposare e stavo per farlo con l' unica e prima donna che mi aveva fatto sentire così innamorato da chiederglielo.
L' attesa era snervante, li su quella specie di altare poco religioso, così come la sensazione di avere gli occhi di un centinaio di persone addosso. Tutti guardavano Adrian Powter, il più giovane direttore del San Mungo che la storia avesse mai conosciuto, il bastardo, il cattivo, il misantropo. E tutti lo guardavano con un' aria sorpesa, quasi avessero avuto la conferma che quello non era uno scherzo. Solo una persona, tra le tante, non sembrava sorpreso.
Max.
Felice per me, lo si vedeva, ma non sorpreso. Evidentemente per tutti quegli anni avevo creduto che mio fratello più grande non mi capisse, che pensasse solamente a portarsi a letto quante più donne poteva. Ma evidentemente mi sbagliavo bellamente. Evidentemente li dentro Max era quello che mi aveva capito di più.
O forse era troppo stupido per fare un' espressione sorpresa, ma dubitavo abbastanza fortemente.

Indossavo un vestito classico, un completo nero con camicia di seta bianca. Scarpe nere e il classico "fiore all' occhiello". Dovevo constatare, per evidenza, che avevo un certo fascino in quel momento. Sorrisi tra me e me, sentendo senza un vladio motivo l' euforia montarmi addosso.
Stavo per sposarmi, forse non era abbastanza chiaro il concetto. Lei stava per arrivare ed io non vedevo l' ora.

Quello era solo l' inizio del giorno più bella della mia vita.

 
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Liz Deaver
CAT_IMG Posted on 16/11/2008, 15:40




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Grande Giorno: Ore 8:30 ~Panico

Dov'era? Dov'era finita quella maledetta?
Inutile di una damingella, ritardataria di una sorella, per quale strano e incomprensibile motivo non era arrivata da lei almeno 6 ore prima della cerimonia, com'era stato stabilito?
E come mai la novella sposa non aveva trovato il proprio vestito pronto ad aspettarla al proprio risveglio?

Questo matrimonio inizia già male.

Pensò truce la giovane dalla chioma fiammante, girando per casa e ignorando le vistose occhiaie che si erano formate sul suo bel viso.
Il risultato di una notte passata assolutamente insonne.
Inoltre non vedeva Adrian dal pomeriggio precedente, quando era stato violentemente strappato via da lei per andare non-si-ricordava-nemmeno-più-dove col testimone... La solita storia per cui non avrebbero dovuto vedersi la sera prima..la stessa che lo avrebbe tenuto lontano da lei fino al momento del fatidico "Si".


Dannate Tradizioni.




Grande Giorno: ore 9:24 ~ …



Se la damigella non l’avesse smessa immediatamente di chiamarla Signora Powter, probabilmente Liz sarebbe esplosa facendo in mille pezzi l’unica sorella sana che le rimaneva.
Ma non era nervosa, no: aveva semplicemente un maniacale bisogno di sangue.
La cerimonia sarebbe iniziata tra 66 minuti, e lei non aveva ancora indossato l’abito, dato che quella lumaca di sua sorella non aveva ancora finito di truccarla –e in un modo che le aveva dato i brividi le aveva ricordato che Rose sarebbe stata ben più adatta allo scopo, a parte che Rose non si sarebbe mai e poi mai riavvicinata alla sua faccia senza rischiare di ritrovarsi senza naso-
Ansia a parte..
Facile dirlo.. Liz non era una che andava in panico con molta facilità, ma quando si ritrovava a dover affrontare una folla (almeno, folla le sembrava in quel momento, anche se non ci saranno stati più di una ventina di invitati) e ad affrontare il giorno forse più importante della propria vita..beh, almeno davanti a sua sorella si sentiva ben in diritto di manifestare la propria ansia.
Non che non fosse felice per la propria scelta, ma i ragionamenti razionali non funzionavano quella mattina, e la parte emotiva della giovane dalla rossa chioma aveva deciso di venir fuori, cancellandole ogni possibilità di pensare.
Se avesse dovuto truccarsi da sola in quel momento, probabilmente avrebbe confuso la matita con il rossetto senza nemmeno accorgersene.
Grazie al cielo c’era Bella.
Lanciò un’occhiata fugace all’orologio, contando i minuti che la separavano dall’altare.
Più che altro, contando i minuti che la separavano dalle braccia del suo uomo, perché se fosse stato per lei, avrebbe saltato volentieri la cerimonia e avrebbe preferito diventare la Signora Powter schioccando semplicemente le dita intanto che coccolava il suo bel fusto.
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Quando finalmente la sua consanguinea finì di truccarla, loro nonna fece irruzione nella stanza, e la obbligarono ad alzarsi per infilarle il vestito e andare finalmente al ministero.
Avevano riflettuto a lungo sul metodo per portarcela.
La polvere volante era chiaramente da escludere, così come la passaporta o la materializzazione.
Non rimanevano che i mezzi babbani (sempre che la macchina che avevano affittato potesse definirsi babbana..), ma richiedevano un po’ di tempo, purtroppo.
Quindi fu ben felice di apprendere dalle due parenti che l’opera di restauro era finita, il vestito era sistemato in modo impeccabile, e ogni dettaglio era precisamente al proprio posto.
Avevano persino qualche minuto di anticipo.
Così, forse un po’ controvoglia –l’idea di vedersi in quell’abito l’aveva sempre un po’ spaventata- si lasciò condurre di fronte ad un grande specchio, per analizzare i dettagli del proprio aspetto e sprecare in modo costruttivo il tempo che le rimaneva.
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Quello che vide la lasciò quasi senza parole.
Non si era mai considerata una bella donna.. sapeva di avere un aspetto gradevole, questo di sicuro, ma in generale era sempre stata nella media.
Ma la figura che le si presentava davanti agli occhi, forse per l’emozione, forse per il trucco troppo abbondante per i suoi gusti (anche se non aveva prestato molta attenzione all’opera di restauro) la lasciarono senza fiato.
Bella e l’anziana signora Deaver uscirono quindi dalla stanza, conoscendo fin troppo bene Liz e sapendo perfettamente che non si sarebbe mai analizzata con loro lì.
Quando fu sola, Liz si avvicinò maggiormente alla superficie dello specchio, analizzando ogni dettaglio di se stessa.
Il vestito, di un bianco anche fin troppo candido, le calzava a pennello, grazie ad un paio di ritocchi fatti ad arte.
La gonna le ricopriva sinuosa le gambe, arrivando fino a terra e lasciando un piccolo strascico.
Il velluto che sentiva sulla pelle era ricoperto da spumosi strati di chiffon, che lasciavano intravedere appena il tessuto sottostante.
La gonna le ricadeva larga fino al bacino, dove prendeva il suo posto un bel bustino abbastanza aderente, anch’esso di chiffon, ma finemente decorato da ricami floreali appena visibili, che stringevano il suo ventre fino al seno, a sua volta ricoperto da una fascia di bianco velluto che risaltava la forma del suo corpo ne in modo troppo provocante, ne in modo eccessivamente casto.
Infine due sottili spalline scivolavano vicino al suo corpo, ricollegandosi alla lieve scollatura sulla sua schiena.
Al collo portava un fiocco di seta che sua sorella aveva trovato adorabile fin dall’inizio, anche se lei si sentiva piuttosto a disagio con quello addosso.
Ma pareva che l’obbiettivo di quella giornata non fosse farla sentire a proprio agio quanto plasmare la sua felicità dei prossimi anni, se non del resto della sua vita.
Sempre che lei e il suo uomo non cominciassero a scannarsi fin dall’inizio (ipotesi che pareva piuttosto lontana, comunque).
Il trucco con cui le avevano nascosto il viso –per così dire- si rivelò meno pesante di quanto si aspettasse, poiché la sorella si era limitata a nasconderle le occhiaie e alcune piccole imperfezioni che in genere non si notavano comunque.
Si riteneva quindi a grandi linee soddisfatta.
Si sistemò quindi una ciocca di capelli ribelle che tentava di sfuggire all’elaborata acconciatura che presentavano i suoi capelli, e si accinse a sistemare gli ultimi dettagli.
Innanzi tutto indossò gli orecchini di diamanti e zaffiri che sua nonna le aveva tramandato, dopo averli indossati lei stessa al proprio matrimonio, e dopo averli fatti indossare anche alla madre di Liz.
Aveva pensato spesso alla donna in quei giorni, rendendosi conto che, di tutta la famiglia che aveva lontana, lei era l’unica di cui sentiva ancora veramente il bisogno.
Probabilmente la donna si sarebbe commossa vedendo la figlia minore così.
Scacciando la lieve malinconia che la stava invadendo, Liz prese la coroncina di fiori bianchi, ringraziando la magia che li avrebbe mantenuti freschi e profumati almeno per i prossimi 30 anni, e se la sistemò tra i capelli.
Indossò quindi le scarpe che le aveva prestato sua sorella, decolté bianche molto semplici e piuttosto comode –non ne avrebbe sopportate di altre, era già fin troppo nervosa- e decise di essere ufficialmente pronta.
Uscì quindi dalla stanza, con uno strano senso di nausea, indossando il caldo mantello abbinato al vestito -bianco, con collo di pelliccia rigorosamente finta- e si lasciò trascinare dalle parenti fuori da quella maledetta (perchè per lei in quel momento tutto era maledetto) casa.

Pochi minuti dopo si trovavano al ministero, e la cerimonia stava per iniziare.
Elizabeth?
Stava morendo dall'ansia, le tremavano quasi le gambe, e suo nonno quasi la dovette trascinare quando si trovarono di fronte alle porte della sala, e la lenta processione verso quello strano altare cominciò.
Lo sguardo di lei individuò immediatamente Adrian, apparentemente ignara delle decine di occhi stupefatti che erano indecisi su chi dei due posarsi.
No, per lei in quel momento esisteva soltanto lui, non si sarebbe accorta del mondo intorno a loro nemmeno se fosse crollato in quel preciso istante.
 
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~Blackcat
CAT_IMG Posted on 16/11/2008, 17:19




Blacky era accostata in un lato della sala, apparentemente a disparte.
Non aveva avuto molto tempo di prepararsi, aveva trovato l'invito dopo essere partita per l'ennesima volta.
Indossava un lungo vestito di seta celeste chiaro, che le scendeva fino ai piedi, scollato davanti e dietro.
I capelli erano raccolti in una frettolosa acconciatura, che lasciava ricadere alcuni morbidi ricci sulle spalle scoperte.
Le sue iridi smeralde fissavano i presenti, tutti conosciuti da lei, ma da cui si voleva tenere a debita distanza.
Dopo alcune esperienze odiava i matrimoni.
Non per la sua amica Liz, ma avrebbe volentieri fatto a meno di venirci, e se era li presente in quel momento era solo per il gran bene che voleva alla sposa.
Il suo umore non era dei migliori, e sicuramente rievocarle alla mente certi ricordi non era un gran bene per lei.
Afflitta dai quei pensieri, scosse il capo, cercando di non pensare a quei cupi pensieri.
Si, forse, un giorno, anche lei sarebbe stata a quell'altare...
O forse no?
La consapevolezza della solitudine che la stringeva le fece venire i crampi allo stomaco.
Entrarono i due sposi, e Blacky fece il sorriso più radioso che il suo umore potesse permetterle.
Liz era stupenda, e in quel momento fece in modo che tutta la negatività del periodo si potesse mettere da parte, almeno per una decina di minuti.
Un velo di felicità le alzò il morale, pensando a quanto fosse contenta di questo matrimonio, di quanto la sua amica avesse aspettato e desiderato questo momento.
Rimase a disparte ma attenta, osservando il giorno più bello per la sua migliore amica.
 
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CAT_IMG Posted on 16/11/2008, 19:05

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Ore: 10:00
Una strano tintinnio percorse la sua mente..cercò di toglierselo dalla testa e lasciar proseguire il suo sogno..
Ma era davvero insistente, tanto da far scomparire quelle bellissime immagini che vagavano nei suoi pensieri..
Il sogno era finito..e lei ormai era in uno stato di dormiveglia che le consentiva di sentire la dannata sveglia..
Chissà da quanto tempo stava suonando..e soprattutto..perchè?!
Si decise ad aprire gli occhi..
Anche se la vista era alquanto offuscata per il brusco risveglio, poteva distinguere facilmente due abiti appesi alla maniglia dell'armadio..ma il suo cervello era troppo ritardato per collegare..
Si sdraiò di nuovo sul letto, dando una sbirciatina all'ora.
10.00
Non le diceva niente.
D'un tratto si alzo dal letto e si fiondò in bagno urlando e imprecando.

Cavolo..cavolo..cavolo..come ho fatto a dimenticarmi di una cosa così importante..
La tradizione dice che la sposa deve essere in ritardo mica il prete..
Liz mi ucciderà..


Uscì di corsa dal bagno dopo nemmeno cinque minuto..già truccata e pettinata e prese uno dei vestiti, quello più serio e lo indossò velocemente..per poi fiondarsi fuori casa.

Ore:10.25


In quel momento stava ringraziando chiunque avesse scoperto la smaterializzazione..
Correva per i corridoi rendosi conto che mancavano solo 5 minuti alla cerimonia..
Chissà cosa pensavano gli altri di lei..
Sicuramente cose del tipo.."Ma che Ministro abbiamo pascato??"
Urtò delle persone che probabilmente lavoravano al Ministero e bofonchiò ad alta voce per farsi sentire un.."Scusate!!"
Finalmente arrivò alla sala dove si sarebbe tenuta la cerimonia..
Aveva fatto in tempo..
Sospirò, sollevata.

Si sistemò quel poco che potè (soprattutto i capelli che con tutto il casino si erano sciolti dall' "elaboratissimo" scignon che s'era fatta)..ed entrò nella sala.
Si postò dietro l'altare nell'attesa dell'arrivo della sposa..
Il suo sguardo si posò sullo sposo..non aveva mai avuto l'occasione di conoscerlo..anche se ne aveva sentito parlare molto spesso..
Il più giovane direttore del San Mungo.
Era davvero un bell'uomo..come d'altronde il fratello che in quel momento gli stava facendo da testimone..
Lo sgurdo si spostò verso destra..lì, ad aspettare la sposa c'era la sua damigella d'onore, nonchè sua sorella..non l'aveva mai vista e nè ne aveva sentito parlare..e se l'avesse vista non avrebbe mai pensato che fosse sorella di Liz..non si assomigliavano per niente a parte forse una leggera somiglianza negli occhi..

Iniziò a dare un'occhiata a quello che avrebbe dovuto dire..in pochi secondi riuscì ad incasinare i fogli che fino a prima erano in perfetto ordine..
Non sapeva perchè..ma si sentiva a disagiò ma non le servì molto a capire che era a causa dei vestiti..non rappresentavano di certo il suo stile..
Iniziò asbottonare e togliere franzolli di qua e di là..ma la sua attenzione fu presto catturata dalla fanfara che era partita..


La sposa era arrivata..

 
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_Max Powter_
CAT_IMG Posted on 17/11/2008, 19:31




E così Adrian Powter si stava per sposare. E chi l' avrebbe mai detto che mio fratello, quello che era insopportabile, il bastardo, quello che non riusciva ad avere mai ragazze, il geniale guaritore incubo di tutti i bambini ecc.. si sposasse prima di me. Sia ben chiaro, ne sono felice.
Ma la cosa mi ha sorpreso alquanto. Ed avevo accettato di buon grado la sua proposta di fare da testimone. E magari, anche di aiutarlo a preparare qualcosa. Alla fine però aveva fatto tutto lui confermandosi, come al solito, il più ordinato dei due.

Li su quel' altare attendavamo la sposa che non si fece attendere. Non pretenderete di certo che commenti lo sposo. Non è di certo meglio concentrarsi sulla mia futura cognata? Mentre camminava parecchi sguardi si voltarono verso di lei ed io stesso sorrisi, muovendomi appena un pò scomodo in quel vestito elegante che non mi era proprio simpatico.

Mentre lei si avvicinava mi voltai verso il ministro, poi verso Adrian.A quanto pareva Powter si era deciso a crescere. Ed io quando mai?
Chissà... un giorno...


 
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CAT_IMG Posted on 20/11/2008, 22:46

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La sposa ora si trovava davanti all'altare nel suo bellissimo vestito bianco, con lo sposo affianco.
Risistemò i fogli come potè e diede una piccola sbirciatina per ricordarsi bene cosa dire..non era proprio "pratica" di matrimoni..però era il suo dovere..
Alzò lo sguardo su di essi e li accolse con un ampio sorriso..
La cerimonia iniziò...

Salve ragazzi...cioè..
Emh..
Siamo qui oggi riuniti per unire queste due persone in matrimonio.

Passiamo, dunque, alla lettura del Codice Civile..
- Art. 143 c.c.: Diritti e doveri reciproci dei coniugi: “Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri (Cost. artt. 29, 30). Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia”.
- Art. 144 c.c.: Indirizzo della vita familiare e residenza della famiglia: “I coniugi concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle preminenti della famiglia stessa. A ciascuno spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato”.
- Art. 147 c.c.: Doveri verso i figli: “Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli”.

Dò per scontato che ste leggi le seguirete come se da esse dipendesse la vostra vita...per cui possiamo passare al passo sucessivo..

Ecco...questa la so dire anche senza leggere..
Allora..
Vuoi tu...Adrian Powter prendere in moglie la qui presente..Elizabeth Deaver, per amarla e onorarla finchè morte non vi separi??


Ecco..era arrivata alla fatidica domanda e rimase in attesa della ovvia risposta di Adrian per proseguire la cerimonia..
 
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Adrian Powter
CAT_IMG Posted on 26/11/2008, 15:23




Ci sono momenti nella vita in cui non ti rendi conto di cosa succede. Ci sono momenti nella vita che non credevi sarebbero mai successi. Ed è singolare pensare che quei due momenti conicidano alla perfezione.
Io mi stavo per sposare. Qualsiasi essere vivente che aveva avuto il "piacere" di conoscere Adrian Powter si sarebbe stupito, avrebbe gidato al miracolo. Ed ancor più vederlo sorridere radioso, felice, con una luce che gli illuminava il volto. Era una snesazione stranissima per chi lo osservava da lontano, senza conoscerlo veramente.

Ma io in quel giorno non riuscivo a non sorridere, non riuscivo a convicnere i miei occhi a smettere di brillare con insistenza, non riuscivo a comandare al mio cuore di smetterla di battere con così tanta insistenza nel petto.
Era tutto perfetto, tutto perfetto in ogni cosa. Non vi era quel solito "troppo perfetto" che rovinava magari una splendida favola. Era quella perfezione relativa che esisteva solo dinanzi agli occhi di chi la desiderava veramente.

Quando la vidi, quando vivi lei, la mia sposa, in tutta la sua bellezza non potei non deglutire un doloroso accumulo di saliva che si era formato rapidamente in bocca, per poi lasciarmela completamente asciutta ed impastata.
Mi girai un istante verso Max, quasi cercando un conforto piscologico per non svenire in quel momento, per non perdere il controllo delle mie emozioni l' unica volta nella mia vita.
Lei continuava ad avvinarsi, ogni passo era quasi una voltellata estremamente piacevole al cuore ed allo stomaco. Quando fummo uno dinanzi all' altra le sorrisi, cercando di scorgere il suo viso da sotto il classico velo nunziale.
Infine, come da copione, ci voltammo verso il ministro, che parlò,m recitando tante cose che non mi interessavano in quel momento.
Mi interessò l' unica domanda sensata, quella dell' unico bivio che ero certo di poter prendere ad occhi chiusi. Senza dubbio, con foce forte, sicura ma anche dolce parlai con quell' unico monosillabo, che racchiudeva in una forza esplosiva tutti quanti i sentimenti che stavo provando in quel momento.

Si, lo voglio.




 
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CAT_IMG Posted on 1/12/2008, 17:18

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Notò che Adrian non aveva ascoltato una sola parola prima della fatidica domanda..
Da un certo punto di vista lo capiva..
Povero..doveva essere agitatissimo..dopottutto era il suo matrimonio..
Chissà come ci si sentiva..
Mah..
Non lo sapeva e non voleva nemmeno scoprire tanto presto..
Come diceva spesso, lei era..felicemente single!!
Una domanda idiota le balenò in testa di colpo..
Se si fosse mai sposata..chi avrebbe tenuto la cerimonia..non poteva mica auto-sposarsi!!

*Ho trovato..sarà la Blacky!!*

Pensò..
Ma dovette subito mettere da parte i suoi pensieri perchè lo sposino si era deciso a rispondere..

Bene...ce l'abbiamo fatta.

Si voltò verso Liz..mancava solo di fare la domanda a lei..poi lo scambio degli anelli..baci vari..e poi finalmente a mangiare!!

Allora..vuoi tu Elizabeth Deaver prendere come tuo marito il qui presente..Adrian Powter..per amarlo e onorarlo, finchè morte non vi separi??
 
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Liz Deaver
CAT_IMG Posted on 9/12/2008, 19:58




Ognuno di quegli istanti sembrava andare al rallentatore, ma allo stesso tempo scorreva inesorabile come corre il tempo solo quando stai incredibilmente bene.
Ed era così che si sentiva la piccola Deaver, oltre al nervosismo, oltre a quell’irrazionale e stupido filo di paura, e oltre alla sensazione di immensità di fronte al futuro che la aspettava accanto a quello stesso uomo che sentiva di amare alla follia, si accompagnava un’intensa e incontrastabile sensazione di felicità, una speranza per quello che stava per succedere.
Si stava per sposare, si stava sposando, il suo uomo era lì accanto a lei, ed emozionato non riusciva a non lanciare occhiate sul suo viso, sguardi che lei non poteva che corrispondere.
Come distogliere lo sguardo da quegli occhi?
A mala pena si costrinse a guardare Arya mentre pronunciava quelle parole, ma gli occhi saettarono nuovamente su di lui quando arrivò il momento del si.
Come alla ricerca della conferma che lui volesse davvero fare quella follia con lei, alla ricerca della conferma di un amore che ancora la lasciava a bocca aperta.

-Si, lo voglio.-



E, davvero, se non fosse stata così bloccata dall’emozione, in quel momento gli avrebbe buttato le braccia al collo fregandosene dei presenti.
Eppure qualcosa la costrinse a stare ferma, immobile –a parte il sorriso smagliante che si apriva maggiormente sulle sue labbra- in attesa che quella domanda fosse posta anche a lei, per sigillare finalmente quell’unione tanto imprevedibile quanto intensa.
Nessuno l’avrebbe più allontanata da lui ora.
E, l’emozione nel constatare tutte queste cose le stava rubando qualche lacrima, che scendeva solitaria sul suo viso, senza che lei se ne rendesse minimamente conto.
Aveva ben altre cose a cui dedicarsi in quel momento.

E Arya si rivolse a lei, ponendole la fatidica domanda a cui aveva già comunque risposto in precedenza, quando su quel letto di ospedale lui le aveva chiesto di diventare sua moglie.

-Vuoi tu Elizabeth Deaver prendere come tuo marito il qui presente..Adrian Powter..per amarlo e onorarlo, finchè morte non vi separi??-

“Si, lo voglio”



Rispose quindi, con voce più sicura che poteva, tuttavia abbastanza spezzata dall’emozione da far capire a tutti i presenti il suo attuale stato d’animo: come se non fosse ovvio.
Ma no, non era poi così ovvio: loro non capivano quanto fosse dannatamente felice in quel momento, quanto le sembrasse terribilmente onirico quell’istante.
Lo voleva..non aveva mai voluto una cosa in vita propria con tanta intensità come in quel momento.
 
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CAT_IMG Posted on 16/12/2008, 19:34

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Guardare Liz era una meraviglia..
Non la smetteva di sorridere mostrando più denti che poteva..
Faceva sorridere anche lei..
Era proprio felice per lei..chissà com'era provare quello che stava provando lei..
Ma di certo non voleva saperlo tanto presto da ritrovarsi in un posto del genere a non riuscire più a smettere di sorridere dalla felicità..
D'un tratto una lacrima percorse tutta la sua guancia e cadde a terra..(di Liz eh..il mio pg è un insensibile e non piange mai..U__U xDD)

*Che tenera..
Okey..meglio non pensarla una roba del genere che magari con le sue capacità ultra sensibili a tutto mi sente e dopo mi fa fuori..*


Pensò nel mentre la ragazza rispondeva alla "domanda" che le aveva posto prima..

Bene ragazzi..possiamo procedere con lo scambio degli anelli..
Umh..testimoni o chichessia portateli..


- Ma questo non bisognava farlo mentre si dicevano "lo voglio" ?? Bah..su queste carte non si capisce un emerito corno..
Mi sa che ho sbagliato..
Uff..vabbè sarà una cerimonia alternativa..-


Le ultime parole le bisbiglio fra sè e sè..chissà se qualcuno se ne era accorto oppure nessuno se ne era accorto perchè in verità non aveva sbagliato..
Non lo sapeva neppure lei..la prima cosa che avrebbe fatto andando a casa sarebbe stata farsi un giretto a Londra e controllare a computer..
 
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